Tommaso di Gesù (IT)



 TOMMASO DI GESÙ

I. Vita e opere. 
Tomás de Jesús al secolo Díaz Sánchez Dávila nasce a Baeza (Andalusia, in Spagna) nel 1564 da Baltasar Sánchez e da Teresa Herrera. Frequenta i corsi di filosofia e teologia all'Università di Baeza. Nel 1583 si reca a Salamanca dove, nella celebre Università, studia diritto. Qui il maestro Baltasar Céspedes, celebre umanista, gli fa conoscere gli scritti di Teresa d'Avila. Díaz legge l'autobiografia di Teresa e rimane affascinato non solo dallo stile, ma soprattutto dalle forme di orazione trattate nell'opera, perciò nell'aprile 1586, decide di entrare tra i carmelitani scalzi, assumendo il nome di Tomás de Jesús, come segno di devozione verso s. Tommaso d'Aquino. Lettore di teologia nel collegio di S. Angelo di Siviglia, verso la fine del 1591 si trasferisce ad Alcalá de Henares, dove continua ad insegnare teologia. In questi anni T. si dedica allo studio della Regola dell'Ordine e pensa sia utile fondare dei deserti, dove i religiosi possano dedicarsi almeno per un certo periodo di tempo, alla contemplazione. Egli manifesta la sua intenzione al vicario generale Nicola di Gesù Maria (Doria). Solo nel 1592 padre Doria dà il permesso di fondare un deserto. Così il primo deserto della Riforma è fondato a Bolarque ed è inaugurato il 24 giugno 1593.

Nel 1607 Paolo V ( 1621), invia un Breve che obbliga padre T., in nome dell'obbedienza, a recarsi a Roma. Ivi, padre T. progetta di fondare un istituto esclusivamente missionario che chiama Congregatio Sancti Pauli. Egli presenta le finalità della Congregazione al Papa che dà l'approvazione il 22 luglio 1608. In seguito a voci contrarie sorte all'interno dell'Ordine, il Papa decide di sopprimere la nuova Congregazione, solo cinque anni più tardi.

Nel 1610 il Papa invia padre T., insieme ad altri compagni, in Francia e in Belgio « ad erigenda aliqua monasteria pro iuvandis fidelibus ac haereticis ad fidem reducendis ». Padre T. parte insieme a sei religiosi il 14 aprile 1610 per i Paesi Bassi, ove rimane tredici anni.

Trascorre gli ultimi anni della sua vita a Roma presso il convento di Santa Maria della Scala. Muore il 24 maggio 1627.

L'opera letteraria di padre T. è notevole, sia per il grande numero di opere che per la varietà degli argomenti trattati e per l'erudizione che appare dai suoi scritti i quali si possono dividere in tre gruppi: 1. opere di carattere storicogiuridico sull'Ordine carmelitano; 2. opere missionologiche; 3. opere asceticomistiche, che fanno di lui uno dei più importanti autori della scuola carmelitana.

L'Opera omnia del padre T. appare a Colonia soltanto nel 1684 e, stando a quello che è scritto nella prefazione al primo volume, avrebbe dovuto essere composta di tre volumi. Il terzo volume, per cause rimaste sconosciute, non è mai stato pubblicato. L'Opera omnia comprende sei opere nel primo volume e sei nel secondo.

Tra le opere pubblicate più importanti segnaliamo: Libro de la antiguedad, y Sanctos de la Orden de nuestra Señora del Carmen: y de los especiales privilegios de su Cofradia (Salamanca 1599); Commentaria in Regulam primitivam Fratrum Beatae Mariae Virginis de Monte Carmeli (Salamanca 1599); Suma y compendio de los grados de oración (Roma 1610); Práctica de la viva fe, de que el justo vive y se sustenta (Bruxelles 1613); De contemplatione divina libri sex (Anversa 1620); Divinae orationis sive a Deo infusae methodus, natura et gradus libri quatuor. (Anversa 1623); Orationis mentalis via brevis et plana (Bruxelles 1623); Trattato della presenza di Dio (Roma 1685); De contemplatione acquisita, (Opus ineditum). Edidit et annotavit P. Eugenius a S. Joseph (Milano 1922); Commentaria in qq. 171175 IIII divi Thomae, ubi de raptu, extasi et prophetia, hoc est de visionibus, locutionibus ac rilevationibus divinis disseritur, opera omnia (Coloniae 1684); De variis erroribus spiritualium tam huius quam pristini aevi et de vera theologia mistica, pubblicato da J. Orcibal, La rencontre du Carmel thérésien avec les mystiques du Nord, Paris 1959, 174177.1


II. Dottrina spirituale e mistica. 

Padre T. è uno dei più importanti autori carmelitani. Egli ha attinto, per la composizione dei suoi scritti, a numerose fonti: la Sacra Scrittura, i Padri, in particolare s. Agostino, s. Bernardo, s. Bonaventura, i Vittorini, la Devotio moderna e molti autori a lui contemporanei. Un posto eminente occupa nei suoi trattati s. Tommaso, al quale padre T. si riferisce soprattutto per la dottrina della contemplazione. E inoltre importante ricordare la sua devozione a s. Teresa con il continuo riferimento alle sue opere per quanto riguarda l'orazione e la soprannaturale e divina unione con Dio.

L'esperienza di preghiera che egli ha vissuto in modo profondo è presente nelle sue opere così da divenire il fondamento della sua dottrina. Egli afferma che il cammino dell'orazione è difficilissimo ed è concesso a pochissimi uomini di giungere in questa vita fino al possesso di Dio. Tuttavia, Dio permette, anche in questa vita, di farsi trovare dall'uomo; infatti tutti gli uomini possono dedicarsi alla contemplazione o all'orazione mentale. Vi sono tre categorie di uomini: i principianti, i proficienti e i perfetti. Lo stato dei principianti, proprio di coloro che si trovano nella via purgativa, è quello nel quale gli uomini cercano di domare le loro passioni, così da abbandonare il vizio e, per mezzo della mortificazione, abbracciare la virtù. Il secondo stato è di quelle anime che essendosi radicate nella virtù, non vengono mai, o almeno rarissimamente, vinte dalle passioni. Sono quelle che hanno già fatto grandi progressi nella virtù, per cui divenute più forti tanto più facilmente trionfano nelle lotte, quanto più sono salite ad un più alto grado di virtù e perfezione. Questo stato, il quale corrisponde alla via illuminativa, è quello dei proficienti. A questo stato segue quello dei perfetti, nel quale gli atti di virtù diventano dolci e piacevoli al cuore e si compiono con un certo gusto interiore e con alacrità. In questo stato, proprio della via unitiva, l'anima è continuamente occupata ad amare Dio e a pensare a lui.

La distinzione tra contemplazione acquisita e contemplazione infusa già insegnata da Giovanni della Croce, è fondamentale nei suoi scritti che si possono così dividere in due gruppi: alcuni riguardano la natura, i gradi, i mezzi e gli impedimenti della contemplazione acquisita, altri trattano gli stessi temi nella contemplazione infusa. La contemplazione acquisita è lenta e richiede lo sforzo dell'uomo che, aiutato dalla grazia di Dio, deve seguire alcune regole per innalzarsi alle realtà celesti. La materia della contemplazione acquisita è Dio. Il fine è l'unione con lui.

La contemplazione infusa si distingue dall'acquisita poiché è una pronta elevazione della mente che toccata dallo Spirito Santo giunge a conseguire Dio e le realtà celesti. Quest'orazione è un'ascensione della mente, cioè dell'intelletto e della volontà, e consiste in un esercizio sia del pensiero che dell'amore.

L'orazione infusa permette di amare e di godere di Dio, ma anche di conoscere le altre creature in quanto si riferiscono a lui, come loro principio. Il grado più alto della contemplazione è quello in cui la mente conosce Dio per negazione (cf De contemplatione divina, V, c. 8). E una contemplazione di Dio «in caligine», o teologia mistica propriamente detta. Essa è difficile da comprendere, più ancora da spiegare e difficilissima da sperimentare (cf Ibid., V, c. 11) Il merito di padre T. è di aver fondato teoreticamente la complessa dottrina della contemplazione. All'inizio di questo secolo si accese una polemica sulla natura della contemplazione acquisita. P. Gabriele di S. Maria Maddalena, riprendendo l'insegnamento di Giovanni della Croce pose fine alla dispusta. Egli osservò che tra la meditazione affettiva e la contemplazione infusa vi è uno stato di orazione intermedia, che è la contemplazione acquisita.

Padre T. è stato soprattutto un grande contemplativo. Questo appare sia dalla passione che pose nel fondare i deserti, sia dai numerosi trattati sulla vita contemplativa da lui composti. Negli ultimi anni della sua vita si dedicò quasi esclusivamente agli studi mistici.


Note: 1 Un'importante scoperta è stata fatta da Simeón de la Sagrada Familia il quale ha trovato un manoscritto che contiene l'opera spirituale di padre Tommaso.: Primera parte del Camino espiritual de oración y contemplación (BNM ms. 6533). Questo manoscritto rappresenta una sistematizzazione di tutta la dottrina spirituale e da esso dipendono sotto diversi aspetti tutti gli altri scritti di padre Tommaso. Questi ha partecipato alla stesura di alcune opere scritte in collaborazione con alcuni autori, tra cui: Ordinario y Ceremonial de los Religiosos primitivos Descalços de la Orden de la gloriosissima Virgen María del Monte Carmelo, conforme al rezado del Breviario y Missal Romano, y costumbres antiguas de la dicha Orden (Madrid 1590). A padre Tommaso sono stati attribuiti indebitamente dei testi: J. Krynen, Le Cantique spirituel refondu au 17 siècle (Salamanca 1948) scrive che padre Tommaso è autore della 2a redazione del Cantico Spirituale di san Giovanni della Croce. Questo giudizio è rifiutato da Juan de Jesus María, El Cantico espiritual... Con ocasión de la obra de J. Krynen, in EtCarm 4 (1950), 370; 2 Cf De contemplatione acquisita, Parte prima, c. 3.



Bibl.: M.A. Diez, s.v, in DSAM XV, 834844; Gabriele di S. M. Maddalena, Tutto con Gesù, Firenze 1933; Id., La contemplazione acquisita, Firenze 1938; E. Gurrutxaga, La contemplazione acquisita, in La Mistica II, 169190; P. Hoornaert, The Contemplative Aspiration: a Study of the Prayer Theology of T. de Jesús, in Ephemerides Theologicae Lovanienses, 56 (1980)4, 339376; José de Jesús Crucificado, El P. T. de Jesús escritor místico, in EphCarm 3 (1949)2, 305349; 4 (1950)1, 149206; Silverio de Santa Teresa, Historia del Carmen Descalzo en España, Portugal y America, vol. VIII, Burgos 1954, 569604; Simeone della Sacra Famiglia, s.v, in DES III, 25352536; Siméon Tomás Fernandez, La obra fundamental del P. Tomás de Jesús, inédita y desconocida, in EphCarm 4 (1950)3, 431518; Id., Contenido doctrinal de la «Primera parte del camino espiritual de oración y contemplación», obra inédita y fundamental del P. T. de Jesús, Roma 1952; Tommaso di Gesù (Pammolli), Il P. Tommaso di Gesù e la sua attività missionaria all'inizio del secolo XVII, Roma 1936 (con bibl. generale).


Zambruno E.  -  DIZIONARIO DI MISTICA L. BORRIELLO - E. CARUANA M.R. DEL GENIO - N. SUFFI

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